Cantina Gaggioli – Zola Predosa.
Tutto nasce da una sfida. Erano gli anni cinquanta del secolo scorso: Carlo Gaggioli allora era un veterinario che percorreva i colli bolognesi per lavoro. In campagna incontrava filari e uve bellissime, ma non riusciva a bere un vino all’altezza.
Fu così che che nel 1960 comprò il podere sopra Zola Predosa. Oggi se arrivate alla sua cantina vi ritroverete immersi in un panorama stupefacente, contornato da bellissimi filari che seguono le curve, spesso impervie, delle colline bolognesi. Quando lo acquistò però c’erano solo pochi filari a piantata: viti sostenute da alberi di gelso. Era più importante ls seta del vino!
Cominciò quindi un lungo lavoro di riqualificazione del vigneto. Il primo atto fu la trasformazione dei sesti di impianto, partendo da una piccola coltivazione ad alberello di barbera (risalente a prima della guerra).
In quegli anni il pignoletto era stato quasi dimenticato. Spesso confuso con il riesling, il grechetto gentile (pignoletto) non era molto apprezzato, ma Carlo Gaggioli iniziò subito un lungo lavoro di recupero questo vitigno autoctono.
Oggi il Pignoletto nella cantina di Gaggioli trova la sua massima espressione nel Vino Spumante Colli Bolognesi Pignoletto DOCG il Francia Brut. Vino spumante trasparente, limpido e con media finezza nel perlage. Al palato è secco e non troppo alcolico.
Gaggioli continua a produrre vino con la stessa passione che lo portò a cambiar vita oltre cinquant’anni fa. La filosofia di produzione resta legata alla qualità, “il vino deve essere perfetto, senza difetti, di nessun tipo.” Ci ricorda Carlo Gaggioli.
Fare vino sui colli bolognesi certo non è facile. E la pandemia certo non ha aiutato. Ma Gaggioli continua con la stessa energia di allora, perché il “produrlo ancora mi diverte. vengo qui e sto bene!”