Oggi vorremmo raccontarvi anche noi una storia d’amore.
Una storia d’amore ha sempre un inizio. Per i contadini di ogni tempo tutto inizia sempre con un seme… ma per noi contadini moderni tutto è più “immediato”.
Non dobbiamo selezionare generazione dopo generazione le sementi da coltivare perché abbiamo una schiera di scienziati ed agronomi che lo fa per noi, anno dopo anno. Quali sono le più diffuse?Le chiamano F1-IBRIDI. Cosa sono? Semplicemente la “Prima Generazione”, sementi che garantiscono l’uniformità della pianta contenendo le mutazioni genetiche.
L’ibrido riproduce se stesso riducendo al minimo le variazioni genetiche (nella prima generazione).
Ma l’agricoltura nasce proprio dalle mutazioni genetiche. Dal cavolo selvatico iniziale, mutazione dopo mutazione, siamo giunti alle varietà che oggi troviamo sulla nostra tavola.
E queste mutazioni genetiche sono una storia d’amore.
Pensate a quei contadini che migliaia di anni fa crearono il Cavoletto di Bruxelles. Partirono da un cavolo selvatico e generazione dopo generazione selezionarono quei semi che tendevano a sviluppare delle infiorescenze laterali….e, generazione dopo generazione, arrivarono alla pianta che oggi noi conosciamo.
Tanto è oscura questa storia che noi oggi non sappiamo se il Cavoletto di Bruxelles fosse già conosciuto in epoca romana invece si diffuse successivamente tra il 1200 e il 1300 nell’Europa del nord. La prima fonte storica risale al 1587 e fissa l’origine proprio dall’attuale capitale europea.
Pensate però che la scienza e la tecnica moderna oggi non fanno altro che riprodurre varietà di Cavolo di Bruxelles. Le cambiano ogni anno, a volte sono verdi a volte viola, un pò tardive oppure precoci…ma pur sempre cavoletti di Bruxelles…
Fu invece l’amore per la Terra di quegli antichi contadini (di cui oggi si è persa la memoria) che creò i nostri cavoletti. In fondo l’amore vince…è più lento, è imperfetto ma anche più bello.
Buon San Valentino…con i nostri cavoletti di Bruxelles