Agricoltura? Una scelta di vita. Quando, per un viaggio di lavoro, Stefano conosce queste colline, quell’idea coltivata da tempo con la moglie Julia Konstanze comincia a diventare reale. Prima della casa arriva il vigneto, così ogni fine settimana lasciano la metropoli e il traffico di Milano per salire a Monte Budello e prendere confidenza con la terra. Significa vangare, potare, pulire, piantare. Conoscere i vicini e seminare relazioni.

Quando Neve, la figlia più grande, ha cominciato la scuola, i tempi sono diventati maturi per trovare anche un’abitazione appropriata per trasferire tutta la famiglia e viverci davvero. Trovare casa è stato facile, lo spopolamento delle #campagne, soprattutto nelle comunità montane, ha lasciato terreni ed abitazioni disponibili. Una volta era una vocazione dura da cui si cercava di fuggire per un po’ di comodità, oggi è una scelta di vita che restituisce una serie di opportunità, a partire da un rapporto con la natura più consapevole e l’integrazione fertile di tessuti sociali spopolati o erosi.

Come spesso accade, il rispetto della #tradizione del #territorio e una capacità di vedere occasioni di miglioramento #sostenibile, che solo chi “arriva da fuori” ha (solitamente accompagnati ad una buona dose di spericolata incoscienza e zero esperienza in agricoltura reale), sono caratteri che si possono trasferire con chiarezza in un vino. Questo Pignoletto parla questo linguaggio.

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